Il rapporto della commissione di Malmö, presentato a ottobre 2013, ci svela delle differenze sociali a dir poco sconcertanti, come per esempio ci siano 7 anni di media di differenza tra gli abitanti di due quartieri della città suindicata. Tutti si chiedono quali siano le cause e cosa si possa fare per cambiare questa discriminazione sociale. La salute dei cittadini non dipende solamente dalla prevenzione o cura delle malattie, la classe sociale e soprattutto una buona integrazione contribuiscono in modo determinante allo stato di benessere del cittadino. Questo secondo il rapporto dell’OMS sulla salute pubblica degli europei. I dati mostrano che le disuguaglianze tra i cittadini aumentano sia tra i paesi europei che nei singoli stati. Alcune statistiche: le donne islandesi vivono in media 12 anni più a lungo rispetto a quelle russe e nella stessa città di Malmö le donne dei quartieri con un alto numero di immigrati, vivono in media 7 anni di meno rispetto a quelle dei quartieri abitati
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Sei un italiano/a appena trasferito/a in Svezia? Non sai bene come muoverti nei meandri burocrazia svedese? Vivi in Svezia da un po’ e vuoi entrare in contatto con la galassia dell’associazionismo italiano in Svezia? Bravo/a! chiedere maggiori informazioni a chi ne sa un po’ più di te è sicuramente la mossa giusta! Per questo motivo la FAIS (federazione delle associazioni di italiani in Svezia) ha deciso di dedicare tutti i lunedì ad uno sportello gratuito di ascolto e consulenza ad hoc per voi! Lo sportello seguirà i seguenti orari: ogni lunedì (a partire dal primo febbraio 2014) dalle ore 10 alle 14. Gli altri giorni la FAIS non potrà dedicarsi a questo genere di consulenze. I volontari Dal 13 gennaio, in Svezia viene pubblicato un nuovo quotidiano: Dagens ETC. E la sua storia merita di essere raccontata e registrata. Non succede tutti i giorni. Non succede tutti gli anni. Non succede tutti i decenni. La stampa quotidiana in Svezia è dominata da poche testate, e nella stragrande maggioranza i quotidiani nazionali sono di ispirazione liberale o conservatrice. Fanno eccezione il “tabloid” Aftonbladet a diffusione nazionale e alcuni quotidiani a diffusione locale che sono di tendenza di sinistra. L’ultimo tentativo di pubblicare un quotidiano “progressista” in Svezia, per creare una alternativa alla stampa che non fosse liberale o conservatrice fu nel 1981 quando il partito socialdemocratico e il sindacato LO ripresero la pubblicazione del quotidiano Stockholm Tidningen. Stockholm Tidningen terminò le sue pubblicazioni nel 1984 quando i proprietari misero in bancarotta controllata il quotidiano che registrava perdite notevoli. Bisogna attendere fino al 13 gennaio 2014, prima di vedere pubblicato e Per facilitare il lavoro sulle pari opportunità all’interno della Federazione e nelle associazioni verrà costituito il Comitato femminile della FAIS. Vi potranno fare parte le rappresentanti delle diverse associazioni italiane aderenti alla federazione e dovrà avere la massima libertà d’azione nel rispetto della linea statutaria di federazione. A breve le associazioni italiane in Svezia riceveranno una richiesta per la nomina delle rappresentanti femminili. Per meglio salvaguardare gli interessi dei pensionati si costituirà nella regione di Stoccolma un’associazione dei Pensionati Italiani sull'esempio dell’associazione già costituita a Göteborg. Per assistere i sempre più numerosi connazionali che si trasferiscono in Svezia e chiedono informazioni di ogni genere viene Doveva succedere anche questo: caramelle alla liquerizia che ritraggono africani e nativi americani in modo, per così dire, un po’ troppo “folkloristicamente marcato”. La Haribo (azienda tedesca) è al centro del ciclone per le caramelline masticabili del cosiddetto “Skipper mix”. Dopo molte e ripetute proteste l’azienda si è pubblicamente scusata (e ne prediamo atto, almeno questo!) e ha promesso di ritirare le liquirizie incriminate (vd foto).
Il ministro della pubblica istruzione svedese, l'ex maggiore dell'esercito Jan Björklund, ha qualche problema di credibilità. Va detto subito che Jan Björklund è un liberale (Folkpartiet), e questo forse aiuta a capire il personaggio. Un liberale può essere tutto e il contrario di tutto. Quando era all'opposizione del governo socialdemocratico, criticava il sistema scolastico di allora, che pure non era perfetto, definendolo tra le altre cose “Flummig”. Io ho cercato, il corrispondente vocabolo italiano senza trovarlo. “Flummig” può voler dire: parla tanto e combina poco (tanto fumo ma poco arrosto), poco serio, sotto l’influenza di droghe per esempio la marjuana. Da otto anni, quasi, il buon Jan è ministro dell’istruzione svedese. Come spesso ci piace ricordare se c’è del formaggio c’è molto probabilmente anche una trappola per topi. Un modo di dire inglese molto utile a descrivere il rischio che l’economia svedese (insieme a quelle di Danimarca e Norvegia) sta correndo in questi mesi. Il formaggio (o il pasto gratis se preferite) è quello offerto dalle banche locali: mutui e prestiti dati con molta più facilità rispetto a qualsiasi altro paese europeo che hanno avuto il doppio risultato di far crescere il prezzo delle case (ormai a Stoccolma la bolla è piuttosto evidente) e, ancora peggio, di far crescere l’indebitamento medio delle famiglie. Le famiglie svedesi, danesi e norvegesi sono le più indebitate d’Europa. Il numeri fanno venire i brividi: a fronte di un basso indebitamento dello stato, gli svedesi hanno un indebitamento medio nei confronti delle banche locali superiore al 200% del Italiani, i più “diversi” in Europa Un team di ricercatori dell’università di Roma, in collaborazione con gruppi di ricerca delle Università di Bologna, Cagliari e Pisa, ha messo in luce che le popolazioni italiane sono estremamente eterogenee da un punto di vista genetico, tanto da poter paragonare la loro diversità a quella che si osserva tra gruppi che vivono agli angoli opposti dell’Europa. Questo nuovo dato, frutto di uno studio iniziato 2007 che ha preso in considerazione 57 popolazioni del territorio italiano, rivela un’inedita analogia tra la biodiversità umana e quella animale e vegetale, la cui notevole varietà inter-specifica contribuisce in maniera fondamentale all’'nclusione del bacino del Mediterraneo tra i 34 hot spot della biodiversità a livello mondiale. Alla base di questa somiglianza c’è Care lettrici, cari lettori,
un altro anno si chiude con il suo bagaglio più o meno ingombrante di successi e insuccessi, gioie e dolori. Tante e tanti grandi personaggi dello scorso secolo ci hanno lasciato in questo 2013 che sembra aver segnato le vite di molti. Noi italiani in Svezia abbiamo dovuto salutare tanti bei personaggi che in maniera diversa hanno fatto la storia della nostra Comunità. Essere un italiano in Svezia significa e deve significare innanzitutto voglia di integrarsi in questo meraviglioso paese che tanto ci da e a cui tanto ognuno di noi prova a dare. Ma al di là dell'integrazione molti di noi sono cresciuti e hanno lavorato (vuoi in associazione, vuoi in FAIS, vuoi all'IIC o in qualsiasi altro contesto sociale) con altri connazionali. Ed è per questo che ogni volta che se ne va qualcuno di noi irrimediabilmente il cuore si stringe. Vi ricordate quando scrivevamo che non sembra esserci classifica internazionale in cui l'Italia riesca a battere la Svezia? Una c'è, e ne siamo davvero felici. Il World Giving Index è la classifica della solidarietà globale elaborata dalla Charity Aid Foundation mettendo insieme diverse voci, come l'ammontare delle donazioni in denaro, il tempo dedicato al volontariato oltre alle attività di aiuto agli stranieri. In questa graduatoria della generosità l'Italia si piazza al 21mo posto, un risultato più che decente se si considera che l'anno scorso era 57ma e appena due anni fa era al 104mo posto. Tuttavia, l'Italia si piazza dietro paesi assai meno
Secondo un’indagine di mercato qui in Svezia, quasi il sette per cento dei maschi aventi diritto al voto e di origine non svedese si sono detti favorevoli a votare per Sverigedemokraterna (il partito xenofobo) se ci fossero le elezioni oggi. La cosa sorprende ancora di più se questo dato riferiamo alla statistica dell’anno passato dove la percentuale era di molto al di sotto al due per cento. Comunque non ci dovremmo meravigliare così tanto, la storia del novecento ci documenta di casi estremi e molto più tragici dove la vittima collabora con il suo carnefice. Tuttavia il fatto che la percentuale sia aumentata così tanto nel corso di quest’ultimo anno lascia stupefatti. I motivi potrebbero essere tanti. Il numero sempre crescente di migranti costringe chi abita in località dove il numero degli immigrati è alto a sentirsi in qualche modo minacciati dal nuovo considerevole arrivo che limitano E' sempre la stessa storia: c'è una classifica internazionale su una qualsiasi cosa e L'Italia è sempre o in cima, oppure in fondo. Se è in fondo, in generale, è una classifica che affronta temi quali le quote rosa, la competenza nella lingua inglese (su cui però-diciamolo- gli italiani stanno compiendo passi da gigante) o comunque cose buone. Se l'Italia invece si trova in cima, state pure certi è per questioni quali la disoccupazione giovanile, gli abbandoni scolastici, la corruzione e compagnia cantante. Stavolta si parla di trasparenza. La classifica, stilata dalla prestigiosa NGO Transparency International, prende in esame 177 paesi, dal più "pulito", in prima posizione, a quello più corrotto, ovviamente in ultima. Secondo voi chi c'è al vertice? Nessuna sorpresa: in testa, Nessuno avrebbe mai pensato che la democrazia britannica avrebbe potuto macchiarsi di calpestare le leggi dei giornali. Le intromissioni fatte nei confronti del “The Guardian” rappresentano un attacco contro tutti i giornali che pubblicano la verità. Cerchiamo di ricostruire la storia: durante la scorsa estate, due funzionari della sicurezza britannici si sono presentati alla redazione del The Guardian di Londra per presenziare alla distruzione di un portatile della Apple. Il computer conteneva materiale sensibile dello “spione” Edward Snowden. Il governo britannico aveva cercato di convincere l'editore Alan Rusbridger a non pubblicare i materiali di cui era in possesso; il motivo di tale richiesta era che i materiali potevano contenere informazioni pericolose per la sicurezza nazionale. Ma Rusbridger non si è fatto intimidire, anzi ha ritenuto che le informazioni date da Snowden sulla sorveglianza massiccia di cittadini comuni sia in Gran Bretagna che in America, fosse un argomento di grande interesse. Ogni informazione è stata preceduta da una Parlare di crisi economica in Svezia è, forse, pericoloso. Non perché l’argomento sia necessariamente tabù. E’ pericoloso perché quella svedese è allo stesso tempo un’economia così vivace e così chiusa che fare previsioni sull’outlook economico risulta quasi impossibile. Quindi lasciamo le previsioni ai meteorologi e vediamo, invece, cosa sta realmente accedendo al panorama industriale e finanziario svedese. Per quanto riguarda l’industria è ovvio che è orientata alle esportazioni più che a soddisfare una domanda interna bassa per motivi demografici. Il 70% dei beni prodotti nelle industrie svedesi vengono, dunque, esportati all’estero. Soprattutto nel resto d’Europa. E qui arrivano le prime note dolenti: il mercato europeo sta vivendo, infatti, una crisi durissima e le esportazioni svedesi stanno, dunque, subendo una forte contrazione. Risultato? Stamattina il quotidiano svedese Dagens Nyheter ha pubblicato un articolo dibattito firmato dalla direzione del partito socialdemocratico svedese (S) vale a dire il leader del partito Stefan Löfven e il segretario Carin Jämtin. I socialdemocratici sono aperti dopo le elezioni ad una collaborazione “politica sulle cose” anche con i partiti dell’alleanza di centro-destra al governo ora. Punti di riferimento più importanti sono per Löfven il Miljöpartiet (MP) cioè i Verdi e il Vänsterpartiet (V) Partito di Sinistra, ma se occorre sono i socialdemocratici (almeno quelli che si rispecchiano nelle idee della presidenza) disposti a collaborare anche con “l’opposizione” e specialmente con il Folkpartiet (FP) e il Centerpartiet (C) vale a dire i liberali e i centristi. Questa apertura potrebbe estendersi se necessario anche ai Moderaterna (M) cioè i conservatori e ai Kristendemokraterna ((KD) vale a dire i democristiani. Anno 1946, approda il primo vero flusso di emigranti italiani in Svezia. Angelo Tajani illustra in maniera ricca l'epopea di questi pionieri nel suo "Il miraggio svedese". Sono spesso operai altamente specializzati, fior fiore della metalmeccanica del Belpaese. Lasciano un'Italia devastata dalla guerra per un paese sull'onda di una forte crescita economica dovuta all'incremento d’esportazioni per la ricostruzione dell'Europa e con infrastrutture e industrie intatte grazie alla non-belligeranza. Si tratta di un paese dai connotati sociali inverosimili, quasi fiabeschi per i nostri predecessori! Basti considerare un ventennio di politiche socialdemocratiche che hanno costruito una vera casa del popolo, la ''Folkhemmet'', con ampio servizio pubblico e tutela del cittadino da parte dello stato, livellamento di reddito tra ceti, una delle più avanzate democrazie del mondo. Questi operai testimoniano delle prime difficoltà d’inserimento nel tessuto socioculturale svedese soprattutto dovuto al fatto che la migrazione era un fenomeno, inedito per la popolazione svedese che metteva a confronto culture profondamente diverse. Venti anni. Sono trascorsi venti anni dal giorno in cui un gruppo di amici, insegnanti d’italiano, si riunirono per discutere un argomento importante sollevato dai loro allievi e cioè come conciliare l’interesse e l’amore degli svedesi nei confronti dell’Italia e degli italiani nei confronti della Svezia. E così nacque l’idea di un’associazione che potesse essere aperta sia agli italiani che agli svedesi. Un ponte tre Italia e Svezia. Per tanti anni Il Ponte ha continuato le sue attività ed il 19 ottobre ha festeggiato il ventesimo anniversario insieme a soci ed amici, sia svedesi che italiani, fra cui il Console Generale d’Italia dott.sa Patrizia Bancale e il presidente della FAIS Manlio Palocci. Il presidente onorario ed uno dei fondatori, Carlo Felicetti e l’attuale presidente Movimenti populisti, spesso figli di organizzazioni di estrema destra ci sono sempre stati in Svezia e in Scandinavia. Negli anni quaranta e cinquanta il neofascismo era molto minoritario ma fedele alle sue origini. Non così alla fine dello scorso millennio, basta ricordare, qui in Svezia, il movimento Ny Demokrati che, all’inizio degli anni 90, ottenne un buon successo raccogliendo i voti di protesta popolare nel mezzo della prima vera crisi economica che aveva colpito la Svezia dal dopoguerra. Logicamente uno dei punti base della politica di Nuova Democrazia era la xenofobia. Per alcuni versi non Ny demokrati non faceva distinzioni, come fa la nuova destra populista, tra europei ed “extraeuropei”, per loro non c’erano differenze e la crisi economica era colpa dei soliti migrantes: dai finlandesi agli italiani, dai polacchi ai latinoamericani. Tutti dovevano, secondo loro, lasciare la Svezia. Ma non si sono mai dichiarati nazisti. È una questione di serietà! I circa 1 000 tra deputati e senatori in Italia hanno privilegi e stipendi di gran lunga superiori a quelli delle altre nazioni paragonabili. Eppure in Italia si parla da anni di diminuire i costi della politica! Se consideriamo che negli USA sono circa 535 tra deputati e senatori e in Spagna 350 mi chiedo perché non sia possibile governare in Italia con meno politici. Guardando all’Europa i nostri parlamentari guadagnano più della media degli parlamentari degli altri paesi e questo vale anche per gli eurodeputati. I senatori e i deputati italiani guadagnano circa 110 - 120 000 euro l’anno. Se facciamo un paragone con la Svezia dove i ”riksdagamän” sono 349 (qui esiste solo il riksdag e non due camere come in Italia) ci accorgiamo che in Italia i loro colleghi guadagnano il doppio. Forse per questo gli europarlamentari italiani all’estero vengono chiamati FATCAT. Il capitale azionario dei fondi bancari per le pensioni è sostanzialmente legato alle obbligazioni statali americane. Quindi la crisi finanziaria e di budget che lo stato americano sta affrontando in questi giorni potrebbe negativamente influire sulle pensioni degli svedesi. I cosiddetti AP-Fonderna (fondi pensionistici) hanno circa 25 miliardi di corone investite in queste obbligazioni. A questo si deve aggiungere che la banca nazionale svedese Riksbanken ha circa 195 miliardi di dollari in valuta nominale (crediti e obbligazioni). Secondo la stampa internazionale il 17 ottobre gli Stati Uniti potrebbero raggiungere il tetto massimo di debito nazionale. La cosa automaticamente bloccherebbe tutti i pagamenti non soltanto degli stipendi ai dipendenti statali in USA ma anche i pagamenti dei tassi di interesse per le obbligazioni. Come noto ai lettori di Italienaren.com, spesso non è sufficiente disporre di un titolo di studio avanzato o di una documentata esperienza professionale per trovare un lavoro in Svezia. Un requisito indispensabile per inserirsi nel mercato del lavoro svedese è quello di avere un’adeguata padronanza della lingua svedese. Tuttavia, in alcune circostanze, non è chiaro in che misura questo requisito venga richiesto in quanto effettivamente necessario al fine di svolgere mansioni strettamente lavorative. In un articolo precedente, Ci ha lasciati oggi, 21 settembre 2013 alle ore 00.55, Giuseppe Nesi, una delle figure più colorite dell’emigrazione italiana in Svezia. Toscanaccio, nel modo di parlare e di pensare, l’ideale del socialismo per lui era una fede che lo occupava per intero. In Svezia, so che aveva fatto diversi mestieri, da cameriere a facchino a buttafuori. Io l’ho conosciuto quando ancora esisteva il PCI a cui ambedue eravamo iscritti. Le riunioni erano animate da discussioni vivaci e anche annaffiate alla fine da un buon vinello.
Foto: Fais-ir
L’amico, il giornalista e scrittore Francesco Saverio Alonzo non è più tra noi. Ieri martedì 27 agosto è deceduto in ospedale per i postumi di una grave malattia contro la quale aveva lottato con tenacia e dignità. L’ultima volta che l’ho incontrato è stato al ricevimento per la festa del 2 giugno all’Ambasciata. Noi eravamo in contatto telefonico continuo. Ricordo quel suo ultimo articolo su Gino Bartali che inviò a Il Lavoratore insieme con 2 graziosissime stampe a colori disegnate da lui e che ora sono in mostra qui nel nostro ufficio. Saverio, come L'estate è quasi finita, ma non tutti i bambini possono ricordare un periodo di vacanze pieno di viaggi e avventure. La discussione teorica sulla misurazione della povertà è una provocazione visto che il numero dei bambini in Svezia che crescono in povertà aumenta, scrive Veronica Palm, presidente dei socialdemocratici di Stoccolma. "In settimana è iniziata la scuola a Stoccolma. Le mie figlie possono contare su una gamma infinita di giorni pieni di sole, sabbia, ghiaccio e frittelle fredde per il pranzo. Sono davvero impazienti di tornare a scuola e dagli amici. Ma troppi bambini in Svezia non hanno avuto questa possibilità. Troppi bambini guardano con ansia fuori dalla finestra del primo giorno dopo le vacanze estive. Nervosamente toccano con le dita la carta che hanno ricevuto dalla maestra, dove dovranno scrivere "tutte le cose belle che avete fatto durante la lunga incantevole, vacanza estiva."
Durante i due mesi di permanenza a Roma e dintorni ho cercato di capire il sentimento dei miei connazionali dopo le vicissitudini politiche ed economiche che li ha sovrastati negli ultimi anni. Sono ormai oltre 36 anni che vivo in Svezia e seguo gli avvenimenti e la cronaca italiana con un’ottica più distanziata e in un certo senso più neutrale rispetto a quella degli italiani che vivono in Italia. Mi sono chiesto quali fossero le principali differenze tra i giovani di allora e quelli di oggi. Quale la differenza economica di una famiglia di allora e quella di oggi. Chi comandava allora e chi comanda oggi. Tutto sommato, i centri di potere sono praticamente gli stessi. C’è la casta politica, quella dell’informazione, quella malavitosa e ancora oggi si va avanti con il ”di che ti mando io...”.
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