Durante i due mesi di permanenza a Roma e dintorni ho cercato di capire il sentimento dei miei connazionali dopo le vicissitudini politiche ed economiche che li ha sovrastati negli ultimi anni. Sono ormai oltre 36 anni che vivo in Svezia e seguo gli avvenimenti e la cronaca italiana con un’ottica più distanziata e in un certo senso più neutrale rispetto a quella degli italiani che vivono in Italia. Mi sono chiesto quali fossero le principali differenze tra i giovani di allora e quelli di oggi. Quale la differenza economica di una famiglia di allora e quella di oggi. Chi comandava allora e chi comanda oggi. Tutto sommato, i centri di potere sono praticamente gli stessi. C’è la casta politica, quella dell’informazione, quella malavitosa e ancora oggi si va avanti con il ”di che ti mando io...”.
Ma allora quali sono le differenze sostanziali che mi fanno intuire la diversità del modo di vivere in questi due periodi storici? In linea di massima si può dire che 50 anni fa non si navigava nell'oro ma lo stipendio, per chi aveva un lavoro, bastava a sfamare un’intera famiglia. Statisticamente non saprei se c’erano più giovani disoccupati allora ma certamente oggi i disoccupati hanno titoli di studio
che a quei tempi erano permessi solo alle famiglie più ricche. Il risultato non cambia, tranne che il disoccupato moderno ha una laurea e quello di allora aveva solo la terza media. Un giovane di allora poteva trovare lavoro in un bar, in un ristorante, da un meccanico e imparare un mestiere. Il giovane di oggi ha una laurea e vorrebbe naturalmente utilizzarla per costruirsi un avvenire. Il problema è che c’è inflazione di lauree, la concorrenza per quei pochi posti a disposizione è enorme e allora vale ancora il metodo delle raccomandazioni o del colpo di fortuna. Io credo che l’informazione sia una delle differenze sostanziali tra il nuovo e il vecchio periodo in Italia. | Cosa accadeva allora e cosa accade oggi tra i giovani? La critica alle ingiustizie politiche e sociali, sia italiane che internazionali, si manifestava allora con forza nelle città come oggi si fa più blandamente sui “social media”. Quello che ho notato è che, fatta eccezione per qualche movimento locale, non si manifesta più per cambiare gli eventi politici/economici che ci riguardano ma solo per criticare, non si costruisce per cambiare |
La stampa di ”stato” è sempre esistita ma c’era anche una stampa dell’opposizione forte e legata ai grandi partiti di opposizione. La televisione aveva un canale o due con programmi più censurati che politicizzati e soprattutto durava alcune ore, la pubblicità si vedeva su Carosello qualche minuto ed era abbastanza divertente. Oggi la pubblicità è un tormento continuo. La gente aveva il tempo di parlare e discutere, di riunirsi di organizzarsi e se occorreva di ribellarsi. Oggi ci sono un’infinità di canali televisivi, tutti legati a gruppi di potere, tutti con la propria verità e soprattutto tutti contro tutti. Cosa accadeva allora e cosa accade oggi tra i giovani? La critica alle ingiustizie politiche e sociali, sia italiane che internazionali, si manifestava allora con forza nelle città come oggi si fa più blandamente sui “social media”. Quello che ho notato è che, fatta eccezione per qualche movimento locale, non si manifesta più per cambiare gli eventi politici/economici che ci riguardano ma solo per criticare, non si costruisce per cambiare. La guerra del Vietnam innestò la miccia dei movimenti pacifisti. I giovani venivano derisi perché vestivano in modo anticonformista e fumavano qualche spinello. Oggi per non essere deriso devi avere l’ultimo modello di telefonino, un indumento di marca, una macchina alla moda e usare cocaina. Eppure di guerre ingiuste nel mondo ce ne sono più di allora. La differenza consiste nel fatto che i giovani di oggi (non tutti per fortuna) vivono in branchi omogenei, hanno gli stessi interessi, parlano la stessa lingua, vivono e lasciano vivere in uno stato di assuefazione sociale voluto da chi comanda, dalle caste. Purtroppo mi rendo conto che quando si comincia a dire ”ai miei tempi…” significa che si sta invecchiando ma sono certo che i giovani di oggi riusciranno a cambiare qualcosa, solo se riusciranno a remare tutti nella stessa direzione e fregandosene dalle critiche dei vecchi come me! Che però qualcosa sono riusciti a cambiare.
MP
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