Stamattina il quotidiano svedese Dagens Nyheter ha pubblicato un articolo dibattito firmato dalla direzione del partito socialdemocratico svedese (S) vale a dire il leader del partito Stefan Löfven e il segretario Carin Jämtin. I socialdemocratici sono aperti dopo le elezioni ad una collaborazione “politica sulle cose” anche con i partiti dell’alleanza di centro-destra al governo ora. Punti di riferimento più importanti sono per Löfven il Miljöpartiet (MP) cioè i Verdi e il Vänsterpartiet (V) Partito di Sinistra, ma se occorre sono i socialdemocratici (almeno quelli che si rispecchiano nelle idee della presidenza) disposti a collaborare anche con “l’opposizione” e specialmente con il Folkpartiet (FP) e il Centerpartiet (C) vale a dire i liberali e i centristi. Questa apertura potrebbe estendersi se necessario anche ai Moderaterna (M) cioè i conservatori e ai Kristendemokraterna ((KD) vale a dire i democristiani.
Unica discriminazione è per gli Sverigedemokraterna (SD) ossia i populisti xenofobi. La proposta sta destando scalpore tra media, anche non svedesi, che però hanno la memoria corta. Stefan Löfven non propone un compromesso storico. S ha spesso collaborato con FP e C nel corso dei decenni, questo anche a livello nazionale. A livello locale poi la collaborazione tra vari partiti avviene in molti casi oltre i confini ideologici, questo perché a livello locale le ideologie si stemperano e si pensa alla realtà dei problemi del comune.
Questa apertura dei socialdemocratici, non nuova, provoca in questo momento le critiche degli “invitati” della destra ma anche degli ex comunisti del V che non vogliono grandi coalizioni. Viene da porsi la domanda sul perché di questa sortita.
Qualche ipotesi? Le elezioni politiche ci saranno a settembre, ma quelle europee già ad aprile. Quindi i socialdemocratici voglio mostrare un volto più “europeo” dal momento che molti governi in Europa si basano sulla cosiddetta Grande Coalizione.
Inoltre gli SD (xenofobi) hanno raggiunto, secondo recenti sondaggi, il 10% dei favori degli elettori svedesi, diventando il terzo partito.
Löfven ha forse voluto prendere le distanze da qualsiasi tentazione gli altri partiti potessero avere pur di mettere i socialdemocratici in minoranza e nello stesso tempo spiazzare gli avversari politici nel proporre una politica che non consentirebbe più ai SD di svolgere il ruolo di ago della bilancia in certi momenti della vita politica.
GZ
Questa apertura dei socialdemocratici, non nuova, provoca in questo momento le critiche degli “invitati” della destra ma anche degli ex comunisti del V che non vogliono grandi coalizioni. Viene da porsi la domanda sul perché di questa sortita.
Qualche ipotesi? Le elezioni politiche ci saranno a settembre, ma quelle europee già ad aprile. Quindi i socialdemocratici voglio mostrare un volto più “europeo” dal momento che molti governi in Europa si basano sulla cosiddetta Grande Coalizione.
Inoltre gli SD (xenofobi) hanno raggiunto, secondo recenti sondaggi, il 10% dei favori degli elettori svedesi, diventando il terzo partito.
Löfven ha forse voluto prendere le distanze da qualsiasi tentazione gli altri partiti potessero avere pur di mettere i socialdemocratici in minoranza e nello stesso tempo spiazzare gli avversari politici nel proporre una politica che non consentirebbe più ai SD di svolgere il ruolo di ago della bilancia in certi momenti della vita politica.
GZ