presso l’Atlas Copco, ottennero un pezzo di terra dalla ditta e dal comune per costruire un campo di bocce. I campi diventarono presto tre e furono costruiti e gestiti dagli italiani. Ben presto si sparse la voce tra i finlandesi e gli svedesi e dopo alcuni anni c’erano già finlandesi e svedesi che avevano imparato le regole del gioco. Così come nel dopolavoro della ditta, lavoratori di altre nazionalità avevano imparato la briscola, il tresette e la scopa, divennero sempre di più i ”non italiani” che volevano giocare a bocce. Gli italiani che gestivano i campi di bocce facevano parte della S.A.I. (Associazione italiana di Nacka). Nel 1964 si costituì la sezione bocciofila dell’ IF Atlas Copco e quando il comune nel 2001 decise di costruire case dove c’erano i campi mise a disposizione un pezzo di terra poco distante prendendosi anche l’impegno di costruire tre nuovi campi di bocce, sotto l’attenta consulenza degli | |
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