della Croce Rossa, scrive: "Esiste maggiore follia che guarire soldati feriti per rimandarli a combattere al fronte? Si sperperano miliardi che potrebbero eliminare ingiustizie sociali e vengono invece utilizzati per causare morte e distruzioni". Assidua ospite del nostro paese, che visitò in diverse occasioni, Ellen Key, divenuta insegnante nel 1874 in un noto istituto femminile di Stoccolma, a 24 anni intraprende un viaggio durato 52 giorni in Europa come segretaria e interprete del padre. Durante questo viaggio visita la Germania, l’Austria, Venezia e Firenze. Rimane letteralmente affascinata e dimostra un tale interesse per l’arte italiana, da cimentarsi in una analisi critica, molto dettagliata, del modo in cui | Nel 1895, in occasione delle esibizioni sulle scene di Stoccolma di Eleonora Duse, che suscitarono enorme interesse tra gli appassionati di teatro, scrive una dettagliata ed entusiasta recensione, un vero e proprio saggio in cui afferma che, "...delle innumerevoli razze maschili che popolano il mondo, di donne ve ne sono soltanto due: quelle che sanno amare e quelle che non lo sanno fare. Il talento artistico di Eleonora Duse è ugualmente autentico, sia se interpreta l’uno o l’altro tipo di donna". |
Eleonora Duse
Nel 1895, in occasione delle esibizioni sulle scene di Stoccolma di Eleonora Duse, che suscitarono enorme interesse tra gli appassionati di teatro, scrive una dettagliata ed entusiasta recensione, un vero e proprio saggio in cui afferma che, "...delle innumerevoli razze maschili che popolano il mondo, di donne ve ne sono soltanto due: quelle che sanno amare e quelle che non lo sanno fare. Il talento artistico di Eleonora Duse è ugualmente autentico, sia se interpreta l’uno o l’altro tipo di donna".
Durante le rappresentazioni a Stoccolma, la Duse interpreta la siciliana Santuzza nella Cavalleria Rusticana di Verga, la francese Marguerite Gautier nella Signora delle Camelie e la tedesca Magda, nella Casa Paterna di Sudermanns. " Le prime due – scrive Ellen Key – si somigliano poiché è l’amore che le rende donne e che le distrugge. Il terzo tipo di donna – continua Ellen Key – che la Duse interpreta dando al personaggio la realtà della vita, ne diventò succube e stava per morire ".
Assisi e dintorni
Nel 1901, proveniente dall’Inghiterra e Francia, arriva a Sanremo, da dove inizia un lungo viaggio attraverso l’Italia. Nel suo saggio, Assisi e dintorni, scritto durante una lunga permanenza in Umbria, Ellen Key fa una particolareggiata analisi della pittura umbra del tardo medioevo, che considera antesignana all’avvento della pittura rinascimentale. Continua il saggio descrivendo molto dettagliamente la rigogliosa vegetazione, la moltitudine di fiori che elenca, com’è suo solito, con dovizia di dettagli. Alla fine descrive in modo molto particolareggiato la figura di San Francesco – «uno spirito – afferma Ellen – che Dante Alighieri giustamente chiamava tutto serafico in ardore", elencando episodi singolari della vita del Santo, in modo particolare la relazione spirituale tra il poverello di Assisi e santa Chiara: una amicizia molto osteggiata dalla chiesa di Roma.
Verso la Sicilia
Prima di proseguire per la Sicilia, nel 1901, era stata ospite a Napoli del professore Pasquale del Pezzo, duca di Cajanello, titolare della cattedra di matematica della Università Federico II di Napoli, dal quale riceve le informazioni necessarie per scrivere la biografia di Anne-Charlotte Leffler. Anne-Carlotte Leffler era una scrittrice già celebre quando lascia la Svezia.
Durante un soggiorno a Capri, alcuni anni prima, si era innamorata perdutamente del nobiluomo napoletano e dell’Italia, al punto da mandare a monte il proprio matrimonio e affrontare immani difficoltà in un ambiente aristocratico che le è ostile, per la sua condizione di donna divorziata e per giunta protestante, pur di stare vicino all’uomo amato. Dopo aver vissuto un periodo di indescrivibile felicità a Capri – ottenuto l’annullamento del matrimonio in Svezia – sposa il duca di Cajanello e mette al mondo l’erede. Muore ancora in giovane età, lasciando costernata dal dolore la folta schiera di amici che frequentavano il suo prestigioso salotto letterario a Napoli.
Tra questi ella annoverava l’amicizia di Benedetto Croce che scrisse un commovente necrologio su Il Mattino di Napoli.
A Stoccolma sia Ellen Key che Sonja Kovalevsky erano state assidue frequentatrici dello svältringen – il circolo della fame – come venivano denominate le serate nel salotto di Anne Charlotte Leffler durante le quali veniva offerto agli ospiti una tazza di thè e tanta letteratura.
Ellen Key diceva che Anne Charlotte era il pane e Sonja il vino nel loro convivio intellettuale.
Anne Charlotte, nelle lettere che le inviava dall’Italia, forniva a Ellen molte informazioni sul modo di vivere e di agire degli italiani.
"La vita – scrive il I° giugno 1888 – la vera vita, è tutt’altro che sogno e nostalgia. Noi siamo troppo romantici, troppo sentimentali, troppo contemplativi lassù nel nord. Dall’italiano del sud si deve imparare a vivere, egli lo sa fare".
E la descrizione di Napoli in un’altra lettera della duchessa a Ellen Key, deve aver suscitato la passione di quest’ultima per la città partenopea: "Una città più favorita di Napoli, quanto al clima e alla natura, non esiste in Europa. Ed io che amo la natura così indescrivibilmente, io godo ogni giorno del poter vivere in mezzo alla natura e tuttavia in una grande città. L’Italia ha conquistato il mio cuore tanto che non credo di poter mai più vivere felice nel Nord"
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Il soggiorno siracusano
Una tappa d’obbligo del viaggio in Sicilia di Ellen fu Siracusa. Durante questo soggiorno nella città che ha dato i natali a Santa Lucia, si avvera un desiderio covato nell’intimo fin dall’infanzia: assistere allo spetta-colo dei mandorli in fiore. Ellen Key, infatti, conterranea di Carlo Linneo e come tale appassionata di botanica, nel suo diario di viaggio dell’epoca, ancora oggi inedito, descrive l’enorme quantità di fiori che le si parano davanti durante le sue lunghe passeggiate, che elenca con dovizia di dettagli.
Proprio in questo periodo viene ispirata a scrivere il bel racconto intitolato Una sera a Siracusa.
A poca distanza dalla città aretusea, e precisamente a Noto, una delle capitali europee del barocco che visita, incontra il poeta Mattia Di Martino – che ha tradotto le Serenate italiane, una raccolta di poesie del re Oscar II di Svezia dedicate all’Italia – che il 21 novembre 1901 le invia una bellissima lettera.
Ritorna a Siracusa nel marzo 1907 per ammirare ancora una volta lo spettacolo dei mandorli in fiore e dell’Etna innevata. A Siracusa incontra Mario Rapisarda che, in una lettera inviata ad un’amica dall’Italia, Ellen Key definisce “poeta dell’umanità” ed ha uno scambio di opinioni per corrispondenza anche con uno dei più noti giuristi siracusani, l’avvocato Antonino Nicastro.
Affascinata dalla Costa di Amalfi
Sia nel 1901 che nel 1907 Ellen Key visita la mia città natale, Amalfi, che descrive nel suo diario con parole traboccanti di gioia.
"La strada rotabile che da Vietri conduce ad Amalfi, e da Amalfi a Positano, presenta le medesime caratteristiche, vertiginose montagne alte, con anguste gole, cascate, castagni e noccioli, si alternano a ripide scarpate a picco sul mare con alberi di limoni coltivati in terrazzamenti".
Durante il suo primo soggiorno abita all’Albergo delle Sirene, che era situato a ponente della cittadina, e negli appunti del suo diario sono elencate tutte le vestigie e la storia della gloriosa Repubblica Marinara, con dovizia di particolari. Elenca l’enorme quantità di fiori, che scopre durante le sue passeggiate nella Valle dei Mulini, o quando a piedi, per le ripide scale che si snodano dalla valle, raggiunge Pontone e Scala, i paesi situati sulle colline che sovrastano Amalfi.
Quando nel 1907 ritorna ad Amalfi, decide di abitare all’Albergo della Luna, che descrive come « un ex convento fondato nel 1200 da S. Francesco trasformato in albergo, dove era andata ad alloggiare poiché aveva appreso che il drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, nel 1879, vi aveva soggiornato per tre mesi e lì aveva terminato la stesura del capolavoro, “Casa di Bambola”. Ibsen era stato il suo scrittore preferito fin dall’adole-scenza e in occasione dei festeggiamenti in suo onore organizzati dall’Università di Uppsala, per la consegna della palma di dottore Honoris Causae, gli aveva dedicato un lungo articolo dal titolo Il siluro sotto l’Arca. Il titolo di questo articolo faceva riferimento alla polemica tra Ibsen e il mondo accademico norvegese, che gli aveva negato la cattedra universitaria, costringendo il drammaturgo a optare per l’esilio volontario, prima a Roma, poi a Monaco di Baviera.
Non è strano che Ellen Key abbia voluto sentire la contiguità dello spirito di Henrik Ibsen, un influsso che avrà certamente captato durante le passeggiate intorno al chiostro dell’antico convento: cosa che anche Ibsen aveva fatto, deambulando quotidanamente per alcuni minuti intorno al chiostro ornato dalle arcuate monofore separate da coppie di collonnine marmoree. Nel libro degli ospiti dell’Albergo Luna Convento, Ellen Key e la nota pittrice svedese, Hanna Pauli – sua compagna in questo viaggio – firmano datando il soggiorno 16-17 marzo 1907.
Contemporaneamente scopriamo sul libro degli ospiti la presenza anche della sua compa-gna di scuola, Julia Kjellberg e del marito, il parlamentare tedesco Georg von Vollmar, che abitano proprio nel quartino numero 5, l’appartamento che in passato aveva ospitato Henrik Ibsen, la moglie e il figlio.
Ellen Key e Hanna Pauli, si evince dagli appunti contenuti nel diario, trascorrono gran parte del fine settimana visitando il castello di Pontone, Scala e Ravello.
"Il giorno precendente, domenica, (lasciammo Amalfi il 18 marzo) io e Hanna eravamo andati a piedi a Ravello: una giornata raggiante e stupenda. La vallata era piena di violette, felci e anemoni gridellini (uno era blu nerastro) sui cigli della strada e lungo il corso del fiume. Camminammo lungo la strada maestra della valle dei mulini con l’ombra e il getto d’acqua rinfrescante e il tenero verde primaverile delle felci, del muschio,dell’edera e dell’acanto sulla strada del ritorno. Tutta Ravello, anche gli alberghi e gli antichi palazzi, era come una sola favola".
Quando entra a Villa Rufolo, che nel diario illustra a allegando una cartolina, l’emula di Carlo Linneo diventa ancor più entusiasta:
"Ma questo palazzo è quanto di più bello vi sia qui, con un colpo d’occhio, d’incanto ad ogni passo, iris, violacciocche, rose, primule, tarassaco e narcisi in vaste aree, gerani, anemoni viole, edera, pervinca e altre piante rare, (la mimosa era appena in sboccio) riempi-vano terrazze mentre, nella più stupenda tonalità di blu e di candore, rilucevano i monti e in un altra tonalità di blu e di bianco splendeva il mare calmo, segnato soltanto dalla stretta frangia d’argento lasciata dalla schiuma della risacca. (I fiori della vite, però, non sono ancora sbocciati)".
Su un’altra cartolina illustrata del Palazzo Rufolo ella scrive: "Questa foto mette in risalto soltanto la zona più prossima, non il panorama in lontananza e nemmeno la pittoresca chiesetta, più sotto, che appartiene al palazzo. Non si può immaginare un modo d’uso più di buon gusto e più discreto di un antico palazzo di come è stato fatto qui: niente disturba, tutto è stato soltanto salvaguardato e mantenuto con un rispetto e un gusto che gli stessi italiani non hanno al giorno d’oggi".
Spiacevoli esperienze a Napoli
La sua seconda visita a Napoli dev’essere stata caratterizzata da esperienze meno piacevoli poiché così scrive nel suo diario: "Il maresciallo della gendarmeria... (omissis Ndr), comandante di una grossa banda di ladri". Nella città partenopea entra misteriosamente in contatto con la camorra e scrive alcuni appunti telegrafici su un certo ...(omissis Ndr), che definisce «un prete diabolico e predatore di cadaveri".
Presidente Onoraria a Milano
Nel 1908 visitò l’Italia per l’ultima volta per partecipare, in qualità di Presidente Onorario, al Primo Congresso Nazionale di Attività Pratica a Milano organizzato dalla Unione Nazionale Femminile, durante il quale incontrò la poetessa Ada Negri, l’educatrice Maria Montessori e il primo medico donna praticante in Italia, Anna Michailovna Kuliscioff.
Nella prefazione del suo pregevole volume, L’Amore e il matrimonio, edito dall’Istituto Editoriale Scientifico di Milano Giulia Peyretti scrive, tra l’altro:
"Ellen Key è certamente una delle personalità più interessanti del mondo femminile contemporaneo. La mirabile energia, la fede incrollabile con cui ella compie la sua opera, le hanno valso la stima, il rispetto e l’ammirazione di tutti.
Ha dedicato tutta la vita al compimento di una missione: l’educazione della donna, a farle capire tutta la nobiltà, la grandezza dei suoi doveri di sposa e di ma-dre, a educarla compagna intelligente dell’uomo, affinché possa partecipare a tutte le manifestazioni della moderna vita sociale".
Era nota e famosa lontano dai confini della Svezia. Era amica di eminenti personalità della cultura internazionale, quali il grande scrittore norvegese Björnstene Björnson; Rainer Maria Rilke, il poeta boemo di lingua tedesca; il filosofo austriaco Martin Buber, l’architetto e designer statunitense Frank Lloyd Wright, l’educatrice Maria Montessori, lo scultore francese August Rodin, la ballerina americana Isidora Duncan, la poetessa Ada Negri, lo scrittore teorico dell’anarchia e geografo russo Pëtr Alekseevič Kropotkin e tanti altri.
La sua bellissima residenza estiva, un eremo con un magnifico panorama situato sulla riva orientale del lago Vettern, gestita da una Società Letteraria che porta il suo nome, ospita scrittori, poeti e soprattutto ricercatori e studiosi in genere, che possono ottenere borse di studio sotto forma di ospitalità per trascorrere periodi di assoluto riposo contemplativo.
Nel necrologio sul quotidiano di Stoccolma, Svenska Dagbladet, scritto da Selma Lagerlöf, Premio Nobel per la Letteratura 1909, è definita "una regina non incoronata, un’oratrice molto eloquente, scrittrice, conquistatrice di cuori, educatrice, riformatrice nonché persona di notevole cultura".
Angelo Tajani
Dal volume di Angelo Tajani:
“Ellen Key e l’Italia - Emozioni e gaudio di una viaggiatrice del Grand Tour” 2 Kronors Förlag 2013
Premio Internazionale per il Giornalismo Il Molinello 2014 Rapolano Terme (Siena)
* Ellen Key ritratta con lo scultore Carl Milles