Gli Sverigedemokraterna hanno tenuto il loro congresso a Västerås la settimana scorsa. A margine di quell'evento un esponente locale del partito xenofobo Börje Brandhill ha pubblicato un articolo-dibattito sulle pagine del quotidiano locale VLT in cui dichiarava che l’influenza ed il contributo dei lavoratori italiani, specialmente
quelli assunti alla locale ASEA non fosse altro che mito da sfatare.
La cosa non è soltanto falsa ma addirittura offende la storia di questo paese che deve il suo welfare proprio al contributo di operai e tecnici venuti da altri paesi alla fine della seconda guerra mondiale. Tra questi gli italiani furono numerosissimi.
Letto l’articolo Oscar Cecconi, leggendaria figura tra gli italiani in Svezia e residente da decenni in quel di Västerås, ha replicato con rabbia ed ironia alle sciocchezze che Börje Brandhill aveva scritto, concludendo che di certo la sua dichiarazione non avrebbe favorito il suo partito in futuro.
Oscar che oggi ha 86 anni è stato in cassa malattia forse 14 giorni in tutta la sua vita, e come lui tanti e tanti altri italiani di Västerås.
Intervistato dallo stesso giornale il signor Börje Brandhill ha ritrattato quasi tutto quello che aveva precedentemente affermato.
Sempre di più il comportamento di alcuni esponenti di SD è tipico di un partito che basa la sua politica su una ed una sola questione: la troppa immigrazione. Il partito cerca ora di crearsi una nuova reputazione, quella di partito di destra moderata e tradizionalista ma non ci riesce.
Ogni giorno leggiamo sui giornali di come questo o quell’ altro esponente SD abbia sui socialnetwork espresso giudizi al dir poco razzisti. Dichiarazioni seguite spesso da scuse e ammende (anche perché costretti dai dirigenti del partito). Il controllo esiste ma non è possibile controllare tutti. Non bisogna dimenticare che fino a pochi anni fa molte di queste persone sfilavano con i nazisti facendo il saluto romano.
IV
La cosa non è soltanto falsa ma addirittura offende la storia di questo paese che deve il suo welfare proprio al contributo di operai e tecnici venuti da altri paesi alla fine della seconda guerra mondiale. Tra questi gli italiani furono numerosissimi.
Letto l’articolo Oscar Cecconi, leggendaria figura tra gli italiani in Svezia e residente da decenni in quel di Västerås, ha replicato con rabbia ed ironia alle sciocchezze che Börje Brandhill aveva scritto, concludendo che di certo la sua dichiarazione non avrebbe favorito il suo partito in futuro.
Oscar che oggi ha 86 anni è stato in cassa malattia forse 14 giorni in tutta la sua vita, e come lui tanti e tanti altri italiani di Västerås.
Intervistato dallo stesso giornale il signor Börje Brandhill ha ritrattato quasi tutto quello che aveva precedentemente affermato.
Sempre di più il comportamento di alcuni esponenti di SD è tipico di un partito che basa la sua politica su una ed una sola questione: la troppa immigrazione. Il partito cerca ora di crearsi una nuova reputazione, quella di partito di destra moderata e tradizionalista ma non ci riesce.
Ogni giorno leggiamo sui giornali di come questo o quell’ altro esponente SD abbia sui socialnetwork espresso giudizi al dir poco razzisti. Dichiarazioni seguite spesso da scuse e ammende (anche perché costretti dai dirigenti del partito). Il controllo esiste ma non è possibile controllare tutti. Non bisogna dimenticare che fino a pochi anni fa molte di queste persone sfilavano con i nazisti facendo il saluto romano.
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