Siamo nel 2012, circa due anni fa. Le serate sono buie e lunghe, e la città dorme. Non c’è neve per la strada ma il freddo è tale da far tremare anche chi è ben coperto. Alla | Potrebbero interessarti... |
stazione degli autobus, in centro città, si avvicina lentamente un bus pieno di passeggeri, devono essere una settantina e tutti hanno qualcosa in comune. Sono alla ricerca di una vita migliore e sperano di trovarla proprio qui, a Stoccolma.
È da circa due anni che cittadini rumeni, pieni di speranza, hanno cominciato ad arrivare a Stoccolma alla ricerca di una vita migliore. Siamo nel 2014, loro sono ancora qui, ma la vita non è diventata come avevano pensato. Tanti di loro testimoniano di condizioni disumane in Romania, dove i Rom vengono discriminati. Per questo preferiscono tornare in Svezia a mendicare per tre o quattro mesi prima di ritornare in Romania con una somma sufficiente per aiutare le loro famiglie.
Le condizioni di vita sono dure, non solo a casa in Romania, ma anche in Svezia. Alcuni mendicanti raccontano di come gli sia stato promesso un lavoro a Stoccolma; è per questo che si sono messi in viaggio per la Svezia, con la speranza di guadagnare uno stipendio da poter mandare a casa. Ma il sogno è svanito all’arrivo a Stoccolma al terminale degli autobus. Lì incontrano qualcuno che gli dice che il lavoro consiste nel fare il mendicante. Lo stipendio é solo parte del ricavato. A Stoccolma viene assegnato loro un posto da mendicante; questo significa che devono stare seduti nello stesso posto tutto il giorno, dalle nove alle sette di sera, fino a quando qualcuno passa a ritirare parte della somma.
Altri arrivano di propria iniziativa, hanno sentito dai vicini o dai parenti che ci sono soldi facili da guadagnare e si mettono in viaggio per tentare la fortuna. Questo modo illegale di trattare le persone è disgustoso, orribile e... Nessuno dovrebbe aver bisogno di stare seduto a mendicare in mezzo a persone più ricche e ben vestite. Questo è un modo terribile di considerare gli esseri umani! E intanto la segregazione nella società svedese aumenta. E' molto difficile arrivare in un paese nuovo, e lo diventa ancora di più quando le condizioni sono tali che bisogna mendicare per guadagnarsi la giornata, per poter sopravvivere e riuscire a mandare pochi soldi a casa.
Io credo che la Svezia debba diventare un paese più accogliente, bisogna migliorare le strutture integrative della società. Non c’è nulla che riesca a dimostrare che tu ed io che abitiamo in Svezia abbiamo più diritto ad abitare qui di chiunque altro. È solo perché abbiamo avuto la fortuna ni nascere qui che siamo qui. Tutti dovrebbero avere gli stessi diritti indipendentemente da dove sono nati. Noi che facciamo parte della società svedese, dobbiamo aiutare le persone meno fortunate, o perseguitate che vengono da altre parti del mondo dove lo stato democratico non è una certezza. Dobbiamo aiutarle ad entrare nella società, a trovare un lavoro e una casa sicura, dobbiamo imparare a vedere tutti come individui della stessa classe, e non come persone di serie B, dobbiamo aiutarli a trovare lavoro e a sentirsi sicuri. Queste persone devono potersi ricongiungere alle proprie famiglie e ricominciare una nuova vita con dignità in una societá democratica che permette questo!
Natalia P.*
*Natalia è una ragazza svedese che studia italiano in un liceo di Stoccolma
Ringraziamo sia l'autrice del post che la professoressa Antonella Tiozzo Lundin per la collaborazione
È da circa due anni che cittadini rumeni, pieni di speranza, hanno cominciato ad arrivare a Stoccolma alla ricerca di una vita migliore. Siamo nel 2014, loro sono ancora qui, ma la vita non è diventata come avevano pensato. Tanti di loro testimoniano di condizioni disumane in Romania, dove i Rom vengono discriminati. Per questo preferiscono tornare in Svezia a mendicare per tre o quattro mesi prima di ritornare in Romania con una somma sufficiente per aiutare le loro famiglie.
Le condizioni di vita sono dure, non solo a casa in Romania, ma anche in Svezia. Alcuni mendicanti raccontano di come gli sia stato promesso un lavoro a Stoccolma; è per questo che si sono messi in viaggio per la Svezia, con la speranza di guadagnare uno stipendio da poter mandare a casa. Ma il sogno è svanito all’arrivo a Stoccolma al terminale degli autobus. Lì incontrano qualcuno che gli dice che il lavoro consiste nel fare il mendicante. Lo stipendio é solo parte del ricavato. A Stoccolma viene assegnato loro un posto da mendicante; questo significa che devono stare seduti nello stesso posto tutto il giorno, dalle nove alle sette di sera, fino a quando qualcuno passa a ritirare parte della somma.
Altri arrivano di propria iniziativa, hanno sentito dai vicini o dai parenti che ci sono soldi facili da guadagnare e si mettono in viaggio per tentare la fortuna. Questo modo illegale di trattare le persone è disgustoso, orribile e... Nessuno dovrebbe aver bisogno di stare seduto a mendicare in mezzo a persone più ricche e ben vestite. Questo è un modo terribile di considerare gli esseri umani! E intanto la segregazione nella società svedese aumenta. E' molto difficile arrivare in un paese nuovo, e lo diventa ancora di più quando le condizioni sono tali che bisogna mendicare per guadagnarsi la giornata, per poter sopravvivere e riuscire a mandare pochi soldi a casa.
Io credo che la Svezia debba diventare un paese più accogliente, bisogna migliorare le strutture integrative della società. Non c’è nulla che riesca a dimostrare che tu ed io che abitiamo in Svezia abbiamo più diritto ad abitare qui di chiunque altro. È solo perché abbiamo avuto la fortuna ni nascere qui che siamo qui. Tutti dovrebbero avere gli stessi diritti indipendentemente da dove sono nati. Noi che facciamo parte della società svedese, dobbiamo aiutare le persone meno fortunate, o perseguitate che vengono da altre parti del mondo dove lo stato democratico non è una certezza. Dobbiamo aiutarle ad entrare nella società, a trovare un lavoro e una casa sicura, dobbiamo imparare a vedere tutti come individui della stessa classe, e non come persone di serie B, dobbiamo aiutarli a trovare lavoro e a sentirsi sicuri. Queste persone devono potersi ricongiungere alle proprie famiglie e ricominciare una nuova vita con dignità in una societá democratica che permette questo!
Natalia P.*
*Natalia è una ragazza svedese che studia italiano in un liceo di Stoccolma
Ringraziamo sia l'autrice del post che la professoressa Antonella Tiozzo Lundin per la collaborazione