A chi non è mai capitato di raggirarsi per le strade di Stoccolma e di imbattersi in un mendicante? Ogni giorno uscendo dalla | Potrebbero interessarti...
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metro insieme a tanti altri viaggiatori, incontro uomini e donne seduti all'uscita, avvolti da coperte e vestiti sporchi e rotti, che chiedono l’elemosina. E mi chiedo: ma perché sono lì? Cosa li ha portati a finire per strada?
Gran parte dei mendicanti che popolano la capitale svedese sono persone che non avendo più niente (né casa, né soldi, né lavoro) si vedono costretti ad adottare la strada come propria abitazione e ad elemosinare per potersi procurare “la cena”. La presenza di mendicanti è per una nazione, un segno di crisi economica, un problema molto discusso sia da politici che da cittadini.
Esperti del settore hanno elaborato un modello sulle possibili cause che portano alla strada e hanno suddiviso i senzatetto in tre gruppi:
I due studiosi americani, Woch e Dear, descrissero la situazione dei mendicanti agli inizi degli anni novanta, come una situazione non permanente, ma transitoria dovuta a cause strutturali quale il cambiamenti del mercato del lavoro, ma oggi è ancora così? Io in verità ho poca conoscenza della situazione dei mendicanti. La mia domanda è perché sono per strada? Perché sono costretti a chiedere l'elemosina?
Credo che non ci sia una sola risposta valida per ogni singolo medicante, perché ognuno di loro ha una storia diversa. Ci sono persone oneste e disoneste e non è possibile generalizzare e dire che tutti i medicanti sono solo parassiti che ti imbrogliano e basta. Nonostante ciò, ogni qualvolta che incontro o sguardo di uno di loro mi chiedo se cerchi una vita migliore o se approfitti solamente dei sentimenti empatici della gente comune per ottenere degli spiccioli facili. Chiamatemi ingenua ma, alla fine, finisco anch’io quasi sempre per donargli qualche corona. Ma ci sono anche aspetti di questo mendicare che mi irritano: io cittadino che lavoro, non devo sentirmi obbligato a farmi carico di questi mendicanti, (che qualche volta possiedono anche l’ultimo modello di cellulare), e mi chiedo dove siano i provvedimenti dello stato per aiutare i bisognosi.
Dovrebbe essere un impegno del governo di svedese, non dei cittadini, quello di dare alle persone che vengono in Svezia la possibilità di integrarsi e di contribuire alla crescita della nazione. Se lo stato desse ai rifugiati, alle persone a cui manca la cittadinanza svedese, e agli immigrati da tutto il mondo la possibilità di imparare lo svedese e li aiutasse economicamente durante questo periodo di adattamento, probabilmente non vedremmo più mendicanti per strada e la nazione ci guadagnerebbe.
Io penso che se si vuole davvero aiutare qualcuno non bisogna regalargli una vita migliore, o mettergli tra le mani due spiccioli, ma bisogna offrirgli un lavoro che gli dia la possibilità di migliorare la sua vita, di sentirsi fiero del suo lavoro e del suo contribuire alla crescita della nazione.
Vorrei concludere chiedendo a voi, cari lettori: cosa è giusto fare quando un mendicante chiede l’elemosina? Ignorarlo o dargli due spiccioli?
Jolanda*
*Jolanda è una ragazza svedese che studia italiano in un liceo di Stoccolma
Ringraziamo sia l'autrice del post che la professoressa Antonella Tiozzo Lundin per la collaborazione
Gran parte dei mendicanti che popolano la capitale svedese sono persone che non avendo più niente (né casa, né soldi, né lavoro) si vedono costretti ad adottare la strada come propria abitazione e ad elemosinare per potersi procurare “la cena”. La presenza di mendicanti è per una nazione, un segno di crisi economica, un problema molto discusso sia da politici che da cittadini.
Esperti del settore hanno elaborato un modello sulle possibili cause che portano alla strada e hanno suddiviso i senzatetto in tre gruppi:
- i senzatetto cronici;
- i periodicamente senza tetto;
- i temporaneamente senzatetto.
I due studiosi americani, Woch e Dear, descrissero la situazione dei mendicanti agli inizi degli anni novanta, come una situazione non permanente, ma transitoria dovuta a cause strutturali quale il cambiamenti del mercato del lavoro, ma oggi è ancora così? Io in verità ho poca conoscenza della situazione dei mendicanti. La mia domanda è perché sono per strada? Perché sono costretti a chiedere l'elemosina?
Credo che non ci sia una sola risposta valida per ogni singolo medicante, perché ognuno di loro ha una storia diversa. Ci sono persone oneste e disoneste e non è possibile generalizzare e dire che tutti i medicanti sono solo parassiti che ti imbrogliano e basta. Nonostante ciò, ogni qualvolta che incontro o sguardo di uno di loro mi chiedo se cerchi una vita migliore o se approfitti solamente dei sentimenti empatici della gente comune per ottenere degli spiccioli facili. Chiamatemi ingenua ma, alla fine, finisco anch’io quasi sempre per donargli qualche corona. Ma ci sono anche aspetti di questo mendicare che mi irritano: io cittadino che lavoro, non devo sentirmi obbligato a farmi carico di questi mendicanti, (che qualche volta possiedono anche l’ultimo modello di cellulare), e mi chiedo dove siano i provvedimenti dello stato per aiutare i bisognosi.
Dovrebbe essere un impegno del governo di svedese, non dei cittadini, quello di dare alle persone che vengono in Svezia la possibilità di integrarsi e di contribuire alla crescita della nazione. Se lo stato desse ai rifugiati, alle persone a cui manca la cittadinanza svedese, e agli immigrati da tutto il mondo la possibilità di imparare lo svedese e li aiutasse economicamente durante questo periodo di adattamento, probabilmente non vedremmo più mendicanti per strada e la nazione ci guadagnerebbe.
Io penso che se si vuole davvero aiutare qualcuno non bisogna regalargli una vita migliore, o mettergli tra le mani due spiccioli, ma bisogna offrirgli un lavoro che gli dia la possibilità di migliorare la sua vita, di sentirsi fiero del suo lavoro e del suo contribuire alla crescita della nazione.
Vorrei concludere chiedendo a voi, cari lettori: cosa è giusto fare quando un mendicante chiede l’elemosina? Ignorarlo o dargli due spiccioli?
Jolanda*
*Jolanda è una ragazza svedese che studia italiano in un liceo di Stoccolma
Ringraziamo sia l'autrice del post che la professoressa Antonella Tiozzo Lundin per la collaborazione