State pensando di trasferirvi in Svezia, magari per cercare lavoro, puntando sul fatto che l'economia del più grande paese scandinavo, al momento, non sembra troppo toccata dalla supercrisi? Forse dovreste aspettare qualche mese per evitarvi una cocente delusione. Come diciamo da vari mesi, l'economia svedese non se la sta vedendo troppo bene ultimamente e arrivano sempre più segnali scoraggianti dal fronte finanziario locale.
Dopo la mossa a sorpresa della Riksbank che ha abbassato il costo del denaro dallo 0,75% fino all'odierno, e francamente discutibile, 0,25% il faro dell'attenzione internazionale sembra essersi spostato su Stoccolma. A non permettere sonni tranquilli agli investitori internazionali non è tanto la quasi stagnazione del PIL svedese né gli
Dopo la mossa a sorpresa della Riksbank che ha abbassato il costo del denaro dallo 0,75% fino all'odierno, e francamente discutibile, 0,25% il faro dell'attenzione internazionale sembra essersi spostato su Stoccolma. A non permettere sonni tranquilli agli investitori internazionali non è tanto la quasi stagnazione del PIL svedese né gli
scricchiolii dal fronte del mercato del lavoro.
Oggi, non per la prima volta ma forse con maggiore apprensione rispetto al passato, è l'indebitamento dei privati nei confronti delle banche locali a far paura. Perché? E' presto detto: gli svedesi sarebbero tra i popoli più indebitati al mondo nei confronti del proprio sistema creditizio con un'esposizione che tocca il 370% del loro reddito disponibile.
In una condizione "normale" le banche avrebbero dovuto, molto lentamente, iniziare a stringere i cordoni della borsa provando così a ridurre il rischio per gli anni a venire. Ma non sembra che le banche svedesi lo abbiano fatto finora visto che, a giugno, i prestiti ai privati sono addirittura cresciuti del 5,4% su base annua.
L'associazione delle banche di Svezia, vorrebbe ora implementare una serie di politiche più restrittive in termini di concessione di mutui ai privati per tentare di arginare il fenomeno e ristabilire una qualche fiducia nel sistema creditizio locale soprattutto agli occhi degli investitori stranieri. Ovviamente la gran parte del debito dei privati è riconducibile a mutui concessi negli appena finiti "ruggenti" anni di crescita economica. E' quindi il settore immobiliare, vera croce e delizia da queste parti più che in altri paesi, ad essere a rischio esplosione.
Insomma una congiuntura davvero molto delicata, soprattutto se messa in relazione con le prossime elezioni politiche di settembre.
IV
Oggi, non per la prima volta ma forse con maggiore apprensione rispetto al passato, è l'indebitamento dei privati nei confronti delle banche locali a far paura. Perché? E' presto detto: gli svedesi sarebbero tra i popoli più indebitati al mondo nei confronti del proprio sistema creditizio con un'esposizione che tocca il 370% del loro reddito disponibile.
In una condizione "normale" le banche avrebbero dovuto, molto lentamente, iniziare a stringere i cordoni della borsa provando così a ridurre il rischio per gli anni a venire. Ma non sembra che le banche svedesi lo abbiano fatto finora visto che, a giugno, i prestiti ai privati sono addirittura cresciuti del 5,4% su base annua.
L'associazione delle banche di Svezia, vorrebbe ora implementare una serie di politiche più restrittive in termini di concessione di mutui ai privati per tentare di arginare il fenomeno e ristabilire una qualche fiducia nel sistema creditizio locale soprattutto agli occhi degli investitori stranieri. Ovviamente la gran parte del debito dei privati è riconducibile a mutui concessi negli appena finiti "ruggenti" anni di crescita economica. E' quindi il settore immobiliare, vera croce e delizia da queste parti più che in altri paesi, ad essere a rischio esplosione.
Insomma una congiuntura davvero molto delicata, soprattutto se messa in relazione con le prossime elezioni politiche di settembre.
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Foto home: Autore Peter Gibson, licenza CC (link diretto alla licenza nel footer della pagina) | > info/fonti:
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