Finalmente una buona notizia dal fronte dell'economia svedese. Dopo tanto penare e preoccuparsi su deflazione, bolla immobiliare ed il rischio (fondato) di crisi finanziaria ecco i dati sul PIL che permettono di tirare un qualche tipo di sospiro di sollievo. E', infatti, cresciuto di quasi il 2% (1,9) il prodotto interno di Stoccolma nel corso del secondo trimestre del 2014. Il dato su base annuale parla di un appena sufficiente 0,2%, poco per sentirsi al riparo dalla tempesta, è vero, ma comunque abbastanza per considerare l'economia svedese ancora in marcia.
Analizzando i dati divulgati dallo SCB (la versione svedese dell'ISTAT in Italia, ndr) ci si rende conto dell'importanza rivestita sia dall'export (cresciuto dell'1,7%) che della domanda interna, dato parzialmente confermato dalla crescita monstre, o quasi, delle importazioni che registrano un fantastico +3,6%. Nel corso di questo trimestre sono cresciuti sia il settore secondario che la produzione di servizi, rispettivamente 2,1% e 2,2%.
In questo quadro davvero piuttosto confortante spicca positivamente, infine, il dato sull'occupazione che, sempre secondo quanto registrato da SCB è migliorato dell'1,3% con un aumento di quasi l'un per cento (0,9%) di ore lavorate.
IV
In questo quadro davvero piuttosto confortante spicca positivamente, infine, il dato sull'occupazione che, sempre secondo quanto registrato da SCB è migliorato dell'1,3% con un aumento di quasi l'un per cento (0,9%) di ore lavorate.
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